Arte e luce: il progetto vetrina di Cifra Architetti per Chirico.
Continua il progetto di collaborazione tra Chirico e gli studi di architettura della città. Questa è la volta di una vecchia conoscenza. Infatti lo studio Cifra Architetti aveva già collaborato con lo store 15 anni fa per la realizzazione del primo corner Project2, anticipazione di quello che oggi è la parte del negozio Chirico Uomo dedicata allo streetwear. Quindi un’unione per così dire già consolidata, dovuta alla professionalità e competenza dell’architetto Daria Caruso, la sua una grande passione per il lavoro che svolge ereditata dal padre, lo stimato ingegnere Pippo Caruso.
La vetrina prende nuova vita dopo un’attenta riflessione dei professionisti del settore, che portano la loro idea per nuovi allestimenti. Dietro ognuno di esso c’è un concetto di partenza, gli architetti Daria Caruso con il marito Francesco Fragale partono da una considerazione sul tema della luce che, abbinata al colore, modifica profondamente la percezione dello spazio, permette di superare i limiti imposti dagli schemi usuali, va oltre la materia, diventando strumento di espressione “immateriale” che forma l’immagine, definisce e modifica lo spazio.
L’uso della luce nell’ambito dell’arte, insieme ai progressi tecnologici degli ultimi cento anni, ha dato luogo a sperimentazioni sempre più ardite che si spingono verso il raggiungimento della completa immaterialità. Quindi la smaterializzazione dell’oggetto artistico sino ad identificarlo con la materia stessa di cui è composto; la luce diviene pura e concreta astrazione, unione perfetta tra presentazione e rappresentazione di se.
Diversi artisti hanno usato la luce artificiale come “materia prima” nelle loro opere, basti pensare a Lucio Fontana che a partire dagli anni cinquanta aveva realizzato “ambienti” in cui la luce a neon creava particolari atmosfere. Attraverso un’intima dialettica tra materia, colore, luce, spazio Fontana arriva alla dematerializzazione, l'immaterialità dinamica in cui luce e colore sono le condizioni di un rapporto dialettico della materia nello spazio. Luce e colore dunque dialetticamente interferenti tra le opposte polarità di materia e spazio.
Pertanto dal concetto di luce come mezzo espressivo, nasce l’idea progettuale, alla ricerca di un allestimento effimero che non abbia consistenza fisica ma che invece alluda ad un tempo che non chiede più la persistenza, quanto l’alienazione. La luce, come materia che appare e scompare, ci introduce nell’epoca che stiamo attraversando in cui è più importante levare piuttosto che aggiungere, in cui è importante valutare l’essenza di tutto ciò che ci circonda.
In vetrina le nostre proposte: tailleur fucsia doppio petto con bottoni in oro e tailleur un bottone con maglione pop prodotto con colori naturali a basso impatto ambientale. Ringraziamo la storica attività Agati Luce per la fornitura del materiale a Led.
Passate a vedere la vetrina di Cifra Architetti da Chirico donna in via dei mille 94.
Lascia un commento